n breve training di memoria di lavoro (soli 6 incontri) migliora le abilità di vita quotidiana e l'autonomia funzionale in persone molto anziane (75-85 anni), confermando la plasticità cognitiva in età avanzata.

Il miglioramento delle abilità quotidiane in persone molto anziane tramite un training di memoria di lavoro

L’invecchiamento della popolazione italiana è un fenomeno in costante crescita, che porta con sé l’aumento delle patologie legate all’età, in particolare le demenze (come la malattia di Alzheimer).

Nel corso degli anni, abbiamo approfondito temi cruciali, dai fattori di rischio (come i disturbi del sonno o l’) e fattori di protezione (come la creatività e il bilinguismo) della demenza, fino ai test neuropsicologici specifici per la diagnosi e la prognosi.

Ci siamo anche dedicati alle ricadute di queste condizioni su attività quotidiane, come la capacità di guida, e ai metodi di intervento per preservare le capacità cognitive.

Recentemente, l’attenzione si è spostata dalla sola cura delle patologie all’invecchiamento sano e al ruolo del training cognitivo per limitare il declino, come in una precedente ricerca condotta su adulti-anziani ( anni) che ha mostrato miglioramenti con un breve training di memoria di lavoro ().

La ricerca sul training di memoria di lavoro nelle persone molto anziane

Rimanendo nell’ambito dell’invecchiamento sano, la ricerca di Borella e colleghi (2019), analoga a studi precedenti ma focalizzata sulla popolazione molto anziana (tra i e gli anni), offre un contributo fondamentale.

Nello studio, è stato applicato un protocollo di training di memoria di lavoro di soli 6 incontri a un gruppo di persone sane ( anni di età media), confrontando i loro risultati con quelli di un gruppo di controllo ( persone, anni di età media) impegnato in attività diverse.

L’obiettivo era valutare se un intervento breve potesse portare a un trasferimento dei benefici a domini cognitivi non direttamente allenati e al funzionamento quotidiano.

Strumenti di valutazione e il focus sul funzionamento quotidiano

La valutazione neuropsicologica, somministrata prima e dopo il training e a 6 mesi di follow-up, ha mirato a catturare un ampio spettro di abilità.

Oltre alla Memoria di Lavoro (valutata con un test simile al training), sono state considerate l’Inibizione cognitiva (tramite il – De Beni et al., 2008), la Memoria a Lungo Termine e, crucialmente, il Funzionamento Quotidiano.

Quest’ultimo è stato valutato attraverso l’Everyday Problems Test e il Timed instrumental activities of daily living tasks (Owsley et al., 2002), oltre a compiti cognitivi ecologici, come la comprensione e rievocazione di descrizioni spaziali (Pazzaglia et al., 2007).

L’inclusione di misure di oggettive (come il Timed ) evidenzia l’importanza di un trasferimento dall’abilità cognitiva all’autonomia funzionale (Borella et al., 2017).

I risultati: miglioramenti nella memoria di lavoro e nelle abilità di vita quotidiana

I risultati dello studio hanno evidenziato un’efficacia del training di memoria di lavoro sulle performance cognitive del gruppo di intervento.

Confrontando i gruppi, il training ha portato a miglioramenti significativi nella memoria di lavoro e, in particolare, nelle abilità di vita quotidiana e nella capacità inibitoria.

Tra il post-test e il follow-up, i partecipanti al training hanno mostrato un miglioramento stabile in quasi tutti i test somministrati, a eccezione del compito di associazione faccia-nome (memoria a lungo termine).

Questo suggerisce un trasferimento degli effetti su funzioni cognitive strettamente correlate alla (come l’inibizione) e, in modo significativo, alle attività quotidiane, in linea con precedenti evidenze sull’efficacia del training sulla memoria ecologica (Cavallini et al., 2003).

Conclusioni

La ricerca di Borella e colleghi (2019) indica chiaramente la possibilità di migliorare le performance cognitive e, soprattutto, l’autonomia funzionale anche nella popolazione molto anziana tramite un intervento breve di training di memoria di lavoro.

L’impatto positivo sulle abilità di vita quotidiana suggerisce che la plasticità cognitiva persiste anche in età molto avanzata e che interventi mirati possono contrastare in modo efficace il declino, contribuendo a un invecchiamento attivo e di successo.

Questi risultati rafforzano la necessità di continuare a indagare la dose ottimale e il mantenimento dei benefici del training di (Brum et al., 2018).

Conclusioni

La ricerca di Borella e colleghi (2019) indica chiaramente la possibilità di migliorare le performance cognitive e, soprattutto, l’autonomia funzionale anche nella popolazione molto anziana tramite un intervento breve di training di memoria di lavoro.

L’impatto positivo sulle abilità di vita quotidiana suggerisce che la plasticità cognitiva persiste anche in età molto avanzata e che interventi mirati possono contrastare in modo efficace il declino, contribuendo a un invecchiamento attivo e di successo.

Questi risultati rafforzano la necessità di continuare a indagare la dose ottimale e il mantenimento dei benefici del training di (Brum et al., 2018).

Bibliografia

Borella, E., Cantarella, A., Carretti, B., De Lucia, A., & De Beni, R. (2019). Improving Everyday Functioning in the Old-Old with Working Memory Training. The American Journal of Geriatric Psychiatry, 27(12), 1261–1269.

Borella, E., et al. (2017). Quotidiana-mente. La Valutazione dell’autonomia Funzionale e Dell’auto-percezione di Fallimenti Cognitivi in Adulti-anziani [Assessing Functional Autonomy and Self-perceived Cognitive Failings in Adults]. FrancoAngeli.

Brum, P. S., Borella, E., Carretti, B., & Sanches Yassuda, M. (2018). Verbal working memory training in older adults: an investigation of dose response. Aging & mental health, 22(12), 1604–1614.

Cavallini, E., Pagnin, A., & Vecchi, T. (2003). Aging and everyday memory: the beneficial effect of memory training. Archives of gerontology and geriatrics, 37(3), 241–257.

De Beni, R., Borella, E., Carretti, B., Marigo, C., & Nava, L. A. (2008). BAC. Portfolio per la valutazione del benessere e delle abilità cognitive nell’età adulta e avanzata [The assesment of well-being and cognitive abilities in adulthood and aging]. Giunti OS.

Owsley, C., Sloane, M., McGwin Jr, G., & Ball, K. (2002). Timed instrumental activities of daily living tasks: relationship to cognitive function and everyday performance assessments in older adults. Gerontology, 48(4), 254–265.

Pazzaglia, F., De Beni, R., & Meneghetti, C. (2007). The effects of verbal and spatial interference in the encoding and retrieval of spatial and nonspatial texts. Psychological Research, 71(4), 484–494.

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